Intervista esclusiva: L'anima della cucina con lo Chef Massimo Ferrari

27 ago 2025

  Massimo Ferrari è uno chef italiano famoso per essere stato per quasi trent'anni lo chef dei calciatori del Milan, dal 1992, e ora lavora per il Milano resort di Bellaria. È una figura nel mondo della ristorazione che ha raggiunto il successo grazie alla sua passione per la cucina.

Massimo Ferrari non è solo uno chef stellato; è un narratore, un artigiano che trasforma ingredienti in emozioni. Con la sua filosofia "cucina come espressione", ha ridefinito il concetto di fine dining. Oggi, lo incontriamo per scoprire cosa si nasconde dietro ogni piatto e quali sono gli strumenti che considera l'estensione delle sue mani.  


Domanda 1: Chef, il suo stile è definito come "cucina come espressione". Può spiegarci meglio questo concetto? Cosa la ispira e come si traduce in un piatto?

Chef Ferrari: La cucina, per me, non è una semplice esecuzione di ricette. È un linguaggio. Ogni piatto è una frase, un'emozione. L'ispirazione può venire da un ricordo d'infanzia, un viaggio, una nota musicale o anche un pezzo d'arte. Il mio obiettivo non è solo nutrire il corpo, ma anche toccare l'anima. Voglio che chi assaggia una mia creazione senta la storia che c'è dietro, che si connetta con l'ingrediente e l'emozione che volevo trasmettere. Utilizzare gli strumenti giusti, quelli che mi permettono di sentire la materia prima che sto lavorando, è fondamentale in questo processo. Non è solo questione di precisione, ma di connessione.

cuoca che guarnisce il piatto con amore e passione

Domanda 2: Lei parla molto del legame tra l'artista e il suo strumento. Quali sono gli strumenti che considera l'anima della sua cucina e perché?

Chef Ferrari: Esatto, gli strumenti sono un'estensione del cuoco. Sono l'anima della cucina. Tre in particolare sono per me indispensabili:

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Il coltello da chef: Non parlo di un coltello qualsiasi, ma di quello che si adatta perfettamente alla tua mano, un'estensione della tua volontà. Un coltello in acciaio al carbonio di alta qualità è per me insostituibile. Mantiene il filo come nessun altro e mi permette di sentire ogni fibra dell'ingrediente che sto tagliando.
  1. La spatola in legno o silicone: Un umile, ma prezioso, alleato. Mi permette di mescolare salse e impasti con precisione, senza graffiare o danneggiare le mie pentole in rame. Unisce la delicatezza del tocco alla resistenza al calore. È un po' come una matita per un disegnatore, uno strumento che usi per i dettagli più fini.
  2.  Il mortaio in marmo: In un mondo di robot da cucina e frullatori, io torno all'essenza. Il mortaio mi permette di triturare spezie, di pestare erbe aromatiche. Questo processo manuale rilascia oli e profumi in un modo che nessun macchinario può replicare.

Domanda 3: Nel suo ristorante, ogni dettaglio è curato, dal piatto all'arredamento. Quanto conta l'estetica e la presentazione finale?

Chef Ferrari: La presentazione non è una mera decorazione, è parte integrante dell'esperienza culinaria. Si mangia prima con gli occhi. Un piatto non è solo cibo, è un'opera d'arte effimera. La scelta del piatto, la sua forma, il suo colore, la consistenza del materiale... tutto questo contribuisce a elevare il sapore. È qui che marchi come Namai Casa fanno la differenza: non offrono solo prodotti funzionali, ma veri e propri complementi di stile che rispettano e valorizzano il cibo che andranno a contenere. Scegliere un piatto in gres con una finitura grezza o una ciotola dal design pulito è un gesto di rispetto per l'ingrediente e per il commensale.


Domanda 4: Il suo messaggio per i cuochi a casa che vogliono trasformare la loro cucina in un'esperienza d'autore?

Chef Ferrari: Non serve uno staff di professionisti o un'attrezzatura stellare. La chiave è la passione e l'investimento consapevole. Investite in pochi, ma buoni, strumenti che vi accompagneranno per anni. Scegliete posate e stoviglie che vi emozionano e che raccontano una storia. La vera magia accade quando si cucina con il cuore, e gli strumenti giusti sono i testimoni di questo processo.

Domanda 5: Spesso si pensa che gli strumenti professionali siano solo per gli chef. Qual è il suo consiglio per chi vuole attrezzare la propria cucina di casa in modo intelligente?

Chef Ferrari: Il mio consiglio è di investire sulla qualità, non sulla quantità. È meglio avere un buon coltello che neanche dieci di scarsa qualità. Lo stesso vale per le pentole: una o due di ottima fattura dureranno una vita. Non c'è bisogno di spendere una fortuna, ma bisogna scegliere con intelligenza. I prodotti Namai, ad esempio, hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo e un design che li rende belli oltre che funzionali, perfetti per la cucina di casa.


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